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Consigli pratici nella vita quotidiana – parte III –

Consigli pratici nella vita quotidiana per l’igiene del dorso

parte III

 L’automobile

Sulla strada, il sedile dell’auto non rimane immobile: è in solido con l’intelaiatura e quindi risente anch’esso della strada sconnessa. Le vibrazioni dell’intelaiatura sono attenuate dalla sospensione, ma non vengono mai eliminate completamente. Sbalzi e buche provocano alternativamente allungamenti legamentosi e compressioni discali, il più delle volte in una cattiva posizione, cioè in flessione prolungata della colonna.

Si comprende facilmente da dove provengono le classiche lombalgie dell’automobilista; la posizione di chi guida ha dunque molta importanza. I costruttori di automobili hanno fatto grandi progressi in questo campo, ma ognuno deve tuttavia adattare il sedile correttamente alla propria statura: le braccia devono essere leggermente flesse tra la spalla e il volante, lo schienale inclinato un po’ in dietro, il sedile abbastanza duro da sostenere bene le cosce.

L’accesso ai pedali deve essere comodo senza eccessiva distensione della gamba; un appoggio lombare che mantiene il cavo fisiologico a volte dovrà essere aggiunto. Si consiglia, in ogni modo, per i pazienti sofferenti alla colonna vertebrale, di non guidare più di un’ora senza fare una breve pausa e alcuni passi al bordo della strada.

Quando si tratta di caricare o scaricare un’automobile, spesso l’automobilista fa movimenti inconsulti.

Alcuni consigli per facilitare questa manutensione sono utili:

  • Per scaricare il cofano, si può mettere un piede sul paraurti per facilitare la retroversione del bacino o appoggiarvi le ginocchia.
  • L’inclinazione del tronco sopra il cofano deve derivare da una flessione delle anche e non della colonna. Bisogna pensare a mantenere il cavo lombare.
  • Per cercare un oggetto sul sedile posteriore, ci si deve disporre di fronte a questo; una torsione non serrata può in questo caso avere notevoli conseguenze.

      I bambini

Prendere in braccio un bambino,  mettere in ordine nella sua culla, fasciarlo, giocare con lui, cullarlo, metterlo nel passeggino, sono tutte  attività specifiche che sollecitano molto la colonna vertebrale. Per occuparci di lui, la differenza di statura ci porta molto spesso ad effettuare una totale flessione della colonna. Dobbiamo acquisire il riflesso di inginocchiarci sempre per farvi fronte.

Per sollevare un bambino da terra,  dobbiamo considerarlo, in biomeccanica, come un carico particolarmente fragile e pesante. Non bisogna portare un bambino in punta di braccia. Tuttavia, quando lo si tiene contro il corpo, si corre il rischio di incurvare il tronco indietro e di realizzare una iperlordosi. Si può quindi portarlo sull’anca alternando il lato.

Si cercherà di adattare luoghi alla presenza del bambino: fasciarlo su una tavola posta all’altezza delle ali iliache, scegliere un passeggino con l’impugnatura alta (il che è troppo raro), sollevare, se necessario, la culla del bambino.

      Lo sport

                 La pratica di uno sport può influire molto sullo stato della colonna. Alcuni realizzano salti ripetuti che hanno la tendenza ad accelerare il processo di degenerazione e di cedimento; altri tonificano asimmetricamente i muscoli della colonna mantenendo a volte deformazioni ortopediche. Quindi non tutti gli sport sono da consigliare ai soggetti che soffrono di mali cronici del dorso. Data la varietà delle patologie rachidee, gli sport da praticare dipenderanno dalla diagnosi e dal grado di gravità del problema.

 

Graziella Pesoni

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